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Le immagini del libro raccontano un'Africa diversa da quella che siamo abituati a conoscere, un'Africa senza guerre, senza violenze, senza spargimenti di sangue, senza bambini morti di fame, insomma un'Africa... buona. Il deserto. Siamo soliti pensare ad un deserto crudele, che uccide, qui invece ecco un deserto dai colori delicati e sognanti, un deserto in cui c'è anche la vita, insomma un deserto... buono. La costa atlantica della Namibia, la Skeleton coast, anche questa costa non è più la costa cattiva "degli scheletri", ma... buona. Le tribù indigene africane, incontriamo la popolazione degli Himba, tribù che vive ancora come vivevano le tribù dei loro avi migliaia di anni fa. Si tratta però di una popolazione che vive in pace con il mondo che li circonda, quindi indigeni... buoni. La savana e le bestie feroci, altre paure dell'uomo. Gli animali predatori, certo, sono pericolosi però vivono il perfetto ciclo della natura e a differenza dell'uomo uccidono solo per fame, senza modificare il giusto equilibrio, come è sempre stato da milioni di anni. Anche in quest'ultima parte le immagini trasmettono una sensazione di assoluta pace e serenità, documentano una... buona Africa.